Cosa ci ha insegnato la pandemia?
Niente, torneremo al precedente stile di vita con la foga di chi ha vissuto un periodo di astinenza.
IN QUESTI GIORNI di Coronavirus ci viene continuamente detto e rassicurato che tutto tornerá alla normalitá. Ma é questa la normalitá a cui ha portato il nostro stile di vita. In un mondo globalizzato com'é il nostro, i risultati sono quelli attuali. Pensiamo ai processi di produzione della carne, in particolare quella suina e avicola. In passato la popolazione animale si distribuiva in piccole fattorie di tipo familiare, oggi la mega produzione di carne negli allevamenti-lager converte ciascun animale in una sorta di laboratorio di mutazione virale. Continua >>
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Il 17 novembre si è conclusa la lunga conferenza sul clima dell’ONU, chiamata anche COP23.
Un collega ha commentato così sul suo blog: “Ausser Spesen nichts gewesen”, che tradotto vuol dire: oltre alle spese non si è fatto nulla. Ed è stato proprio così. In praticasi non è fatto nulla o pochissimo, tranne confermare gli accordi stipulati nell’ultima conferenza svoltasi a Parigi.
Tutti erano d’accordo sul fatto che la situazione sia grave per le generazioni future, che l’effetto serra vada inesorabilmente avanti, i ghiacciai continuino a sciogliersi, l’aria sia sempre più irrespirabile, il clima impazzito ecc., ecc., ma l’elenco potrebbe continuare praticamente all’infinito. Le spese del summit: 200 milioni di Euro! E le soluzioni? Quelle immediate non ci sono. Quelle proposte da poche persone lungimiranti in passato sono state totalmente ignorate. L’unica cosa che ormai si può fare è disinnescare la bomba demografica in tutto il mondo. Tutti gli altri provvedimenti servono solo a combattere i sintomi. Sono i più di 8 miliardi di abitanti del nostro bel pianeta blu la causa del disastro ambientale e climatico. La Terra può ospitare e nutrire solo 500 milioni di esseri umani, o al massimo un miliardo, ma non 8 miliardi, che presto saranno 9.
Chi sa se durante il summit qualcuno ha menzionato la sovrappopolazione, o meglio, se qualcuno si è reso conto che solo essa è la vera causa dell’attuale situazione.
Intanto siamo destinati a sopportare le conseguenze.
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Nel 2010 al TG 1 si è parlato in modo molto esplicito della sovrappopolazione mondiale in base ad un rapporto del WWF, il quale sostiene che nel 2030 ci vorrebbero due pianeti per sopportare e nutrire la popolazione terrestre.
Il 2030 è alle porte. E pensare che solamente quindici o vent’anni fa pochissime persone sapevano della sovrappopolazione, perché i media semplicemente non ne parlavano. Ora è veramente sotto gli occhi di tutti ma ciononostante si cerca di minimizzarla, anche se rappresenta il problema più grande del nostro pianeta, da cui derivano praticamente tutti i guai che lo affliggono.
Sono un membro della FIGU, un’associazione no-profit il cui fondatore, Billy Meier, si occupa da una settantina d’anni di questo reale e grave e problema. Già nel lontano 1949 pubblicò e spedì informazioni agli allora governi europei e ai media, mettendoli in guardia sul rischio di una crescita demografica insostenibile con conseguenze gravi per il nostro pianeta. Parole totalmente ignorate allora e che sono rimaste tali fino ai giorni nostri, ora che le conseguenze allora annunciate non possono più essere tenute nascoste, perché sono sotto gli occhi di tutti. Ora non solo si parla apertamente di questo grave problema che riguarda tutti ma nessuno sa come affrontarlo per rendere più sicura non solo la nostra sopravvivenza ma anche quella dei nostri figli, nipoti e pronipoti.
Osservando le tabelle sulla crescita demografica direi che quest’ultima sorprende il fatto che fino al Settecento e all’Ottocento la popolazione terrestre contava circa 500 milioni di abitanti. Dopodiché si è avuta un’impennata arrivando al numero spaventoso, secondo la FIGU, di più di 8,8 miliardi di abitanti attuali (agosto 2017), anche se il numero ufficiale è di circa 7,5 miliardi. L’effetto valanga è ormai in pieno movimento e potrà essere difficilmente fermato.
L’attuale situazione sulla Terra potrebbe essere paragonata al transatlantico Titanic che procede dritto contro un iceberg, mentre il suo equipaggio continua a comportarsi e a divertirsi come se niente fosse.
Anche se alla maggior parte delle persone può sembrare inverosimile, sulla nostra Terra dovrebbero vivere circa 500 milioni o al massimo un miliardo di esseri umani. Tutti avrebbero così cibo, acqua ed energia pulite in abbondanza, gratis o a bassissimo costo, oltre ad un ambiente incontaminato e salubre. Ci troviamo invece ad essere in quasi 9 miliardi e il paradosso è che i politici e gli industriali continuano a parlare e si auspicano una continua crescita: più fatturato, più giri d’affari, più posti di lavoro, più fabbriche, più guadagno, perché questo ci porta ricchezza e benessere. L’economia deve crescere, le industrie, l’artigianato e in genere tutte le attività vengono considerate solide e sane solo se ogni anno aumentano il loro fatturato. Vengono incentivate perfino le nascite con i baby-bonus. E anche l’ “Andate e moltiplicatevi”, che Dio disse ad Adamo e Eva all’inizio dell’umanità, è, secondo la Chiesa, sempre attuale.
Non c’è alcun dubbio che abbiamo raggiunto un benessere senza precedenti che si sta espandendo pian piano anche in paesi una volta poveri. Ma proviamo ad immaginare semplicemente che un giorno i quasi 9 miliardi di abitanti della Terra andranno in giro in macchina, viaggeranno in aereo, andranno in vacanze, useranno la carta igienica, consumeranno e compreranno più di quello di cui avranno bisogno, abiteranno in case riscaldate d’inverno e climatizzate d’estate, useranno elettrodomestici e via dicendo, tutte cose a cui aspirano e hanno intenzione di raggiungere. C’è da chiedersi quale sarà il prezzo da pagare.
La popolazione non può aumentare all’infinito, perché il pianeta è uno spazio finito, le sue risorse come l’acqua, gli spazi verdi e il cibo non sono infinite ma possono soddisfare solo un certo numero di abitanti. Come detto sopra, la natura è in grado di nutrire solo un determinato numero di esseri umani.
Per sopperire a questa “mancanza” l’uomo è passato alla produzione alimentare forzata, usando fertilizzanti e diserbanti chimici che garantiscono raccolti sì abbondanti ma anche altamente tossici, che inquinano i raccolti, il terreno e le falde acquifere.
Per soddisfare il fabbisogno di carne è passato agli allevamenti intensivi con sofferenze inimmaginabili per gli animali, ai quali vengono somministrati antibiotici per tenerli “sani” e varie sostanze anabolizzanti per farli crescere più in fretta, sostanze che vengono poi assunte dagli esseri umani. Per quanto riguarda l’approvvigionamento dei prodotti ittici, vengono ormai svuotati i mari, o creati bacini artificiali per allevare pesci, molluschi e crostacei anch’essi in sovrannumero. Tra l’altro tutte le acque dei mari, dei laghi e dei fiumi sono ormai più o meno inquinate.
Che dire dell’aria che respiriamo? E’ inquinata quasi dappertutto, non solo nei centri ad alta densità demografica e nelle zone industriali ma in misura minore anche in montagna, nelle zone verdi, nel deserto e in mare aperto, perché i forti venti spostano l’aria ovunque. Secondo il rapporto UE l’anno scorso si sono contati 500 morti in Europa a causa dello smog dell’inquinamento ambientale, di cui 90 in Italia. Quando si parla di inquinamento dell’aria non si deve pensare solo alle emissioni delle automobili, dei riscaldamenti delle abitazioni e delle fabbriche, ma ormai siamo arrivati ad un punto tale che questo gran numero di persone, senza dimenticare il gran numero di animali, emettono, semplicemente respirando, CO2, alla quale si aggiunge il gas metano proveniente principalmente dagli allevamenti dei bovini. Non è da escludere che prima o poi possa verificarsi un collasso dell’atmosfera per scarsità di ossigeno nell’aria. Le aree verdi piano piano spariscono per dar spazio ad agglomerati urbani necessari per abitazioni ed infrastrutture, grattacieli ed opere ciclopiche, quando non vengono coperte di cemento per costruire strade ed autostrade necessarie per il traffico privato e i sempre più intensi traffici di camion per il trasporto delle merci.
E i rifiuti? Di sicuro aumenteranno in relazione all’incremento della popolazione. Dove collocare eventuali nuove discariche se i territori sono già stati ampiamente destinati a centri urbani e ad aree agricole. Anche il discorso dell’inceneritore è sbagliato all’origine, perché bruciando rifiuti si formano fumi di scarico che liberano nell’aria sia nano particelle altamente inquinanti sia ulteriori rifiuti speciali da destinare comunque a qualche discarica speciale. Per ridurre i volumi di imballaggio si fa poco e la raccolta differenziata aiuta ma non risolve. Un problema enorme sono anche i rifiuti industriali e quelli nucleari altamente tossici.
Il riscaldamento atmosferico ha portato all’effetto serra che ha fatto alzare la temperatura del pianeta.
Le foreste pluviali tropicali, che sono i “polmoni della Terra” e grandi produttrici di ossigeno, continuano ad essere abbattute per far spazio a monocolture come ad esempio quella dell’olio di palma perché sono molto più remunerative.
Le calotte polari e i ghiacciai si stanno sciogliendo, innalzando il livello dei mari. Gli oceani sono diventati acidi, perché assorbono la maggior quantità di CO2 liberato e sono ormai inquinati e pieni di microparticelle di plastica. La circolazione oceanica di profondità è sempre più compromessa, così come le correnti marine che regolano il clima sulla terraferma. Se dovesse perpetrarsi lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai, c’è il rischio, per l’aumento delle acque dolci, che rallenti o si fermi la più importante corrente marina, quella del Golfo, e che le acque calde non raggiungano più l’Europa. Conseguenza: piccola era glaciale.
Terremoti e tsunami sono sempre più frequenti a causa dell’enorme peso delle megalopoli che favorisce gli spostamenti delle placche tettoniche. Anche i frequenti test sottomarini nucleari che si sono perpetuati per vari decenni hanno contribuito a dissestare il sottosuolo, oltre che a diffondere radioattività.
Uragani, tempeste, piogge torrenziali, inondazioni, siccità, incendi, nevicate e grandinate, che si sono sempre verificati, ora si manifestano ovunque con sempre maggiore frequenza ed intensità.
Gli argini dei fiumi e dei laghi e dei terreni fluviali, che servono per l’assorbimento delle acque piovane in eccesso sono stati pian piano urbanizzati, causando inondazioni. Sono stati raddrizzati fiumi, costruiti bacini, incanalate e deviate acque per far fronte alle necessità urbanistiche e alla produzione di elettricità, non rispettando sempre la natura, la quale non si vendica ma segue le sue leggi. Con la sempre maggior richiesta di abitazioni, sono state costruite case anche su terreni instabili e franosi, spessissimo senza le dovute autorizzazioni.
Gli animali, dai più grandi alle innumerevoli specie che animano il nostro meraviglioso Pianta Blu soffrono per mancanza di spazio a loro sottratto e/o inquinato dall’uomo e molti di essi rischiano l’estinzione. Le api, per esempio, sono diminuite e in certe zone si ricorre all’impollinazione artificiale (!) Einstein disse: “Quando muoiono le api, muore il mondo”. Vedo perfino nel mio piccolo giardino che i “visitatori” dei miei fiori sono sempre più sporadici.
Ora si fa un gran parlare della conferenza sul clima di Parigi al termine della quale è stato per la prima volta stipulato un accordo globale di quasi tutti i paesi del mondo per contrastare il cambiamento climatico. E pensare che soltanto nel 2005 il protocollo di Kyoto ha dato il via all’imposizione di ridurre le emissioni della CO2. Questo si sarebbe dovuto fare in teoria sin dall’inizio della grande industrializzazione. Ora si vuole chiudere semplicemente la stalla quando i buoi sono già scappati.
Non c’è solo l’inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque ma anche quello acustico, radioattivo, elettromagnetico e luminoso.
Si sono moltiplicate le patologie a carico delle vie respiratorie, del sistema immunitario e cardiocircolatorio, le allergie e diverse forme di cancro, riconducibili all’aria malsana, ai conservanti, coloranti e agli innumerevoli prodotti chimici nocivi di cui facciamo uso.
Questo è solo un piccolo ed incompleto elenco delle conseguenze di un mondo sovrappopolato.
Ormai tutto è diventato troppo:
folle ovunque, strade intasate, code agli sportelli, ai musei, e ultimamente città e piazze “chiuse” e in questo periodo estivo perfino spiagge chiuse, mega supermercati in cui ci si perde, metropolitane, bus e treni stipati negli orari di inizio e fine lavoro, ospedali sempre pieni; aumento della povertà, dei debiti, della criminalità, delle tragedie famigliari, degli abusi su minori; aumento dell’instabilità sociale, della corruzione, del terrorismo con rischio di disordini e guerre; crescono inoltre il consumo di droghe, l’alcolismo e la corsa al mero consumo materialistico; disagi, depressioni e suicidi sono sempre più numerosi.
Ma al contempo mancano:
aria ed acque pulite e in molte zone cibo, posti di lavoro, ma soprattutto vengono sempre più frequentemente meno i rapporti interpersonali, diventati sempre più freddi; scarseggiano l’empatia, la comprensione, i sentimento di vicinanza e di compartecipazione, l’autentico amore, un’educazione adeguata per i minori, l’assunzione di responsabilità, l’auto-coscienza e i valori come il rispetto, la solidarietà, la fedeltà, la dignità, la morale, la modestia e l’onestà sono sempre più rari; viene a mancare sempre più spesso perfino la libertà.
L’umanità, nonostante tutto, si è evoluta tantissimo negli ultimi secoli e sono state fatte scoperte straordinarie. La scienza ha fatto passi da gigante in tutti i campi rendendo le nostre vite molto più confortevoli e risolvendo tantissimi problemi ma purtroppo spesso si è allontanata dalla natura che è e rimarrà in assoluto la maestra primaria. Gli scienziati però non sempre si fanno ispirare da essa, credendo di poter far meglio.
Qualcuno si chiederà: “Che cosa posso fare?” Molto, perché ogni cambiamento parte dalle singole persone, che insieme possono muovere le cose. Prima di tutto si deve essere consapevoli che la sovrappopolazione è una realtà e che la nostra Terra è gravemente ammalata e in base a ciò ognuno deve/può agire secondo le proprie possibilità. Un appello urgentissimo è rivolto ai politici, ai funzionari esperti, ai tecnici economico-finanziari, alle banche, a tutti i capi di Stato, ai potenti del mondo e anche alla Chiesa, affinché non mirino solo ad avere sempre più contribuenti, acquirenti, correntisti, elettori, clienti, seguaci e guadagni stratosferici e si ricordino che la Terra è 16 volte sovrappopolata e che non è estendibile, nella speranza che agiscano prima che si arrivi al punto di non ritorno. Urge un controllo delle nascite IN TUTTO IL MONDO! Solo la Cina ha adottato la politica del figlio unico (revocata nel 2013) per contrastare il fortissimo incremento demografico. Fatto curioso è che nei paesi benestanti (o evoluti) ormai il trend è avere uno, due o massimo tre figli per donna. Cosa molto positiva anche se non si può parlare propriamente di riduzione demografica, perché al contempo è aumentata la vita media. Solo nei paesi poveri del Terzo Mondo bisogna intervenire “con le buone o con le cattive” affinché non vengano messi al mondo bambini senza freno, per esempio con la diffusione di contraccettivi oppure, nel caso non vengano rispettate le regole, taglio degli aiuti umanitari. E’ veramente una cosa disumana e atroce far nascere un bambino che già prima della nascita è destinato alla morte subito.
Spesso si sente dire da persone più o meno anziane: “Meno male che ho la fortuna di vivere in questo secolo.” Ma al contempo sono dispiaciuti e anche delusi di dover consegnare questo mondo ai posteri senza averlo migliorato. Per loro tutto è diventato troppo e di conseguenza ingestibile. Per esempio: una famiglia di quattro o cinque persone può essere gestita molto più facilmente che una di dieci o quindici persone.
Per ultima cosa voglio accennare all’epocale tragedia dell’immigrazione, che è un vero flagello e che aumenterà esponenzialmente tutti i problema già esistenti riguardanti la sovrappopolazione. Sembra che nessun paese riesca, per interessi politici, economici, religiosi ma anche per debolezza, incapacità, buonismo, impotenza, rammollimento o semplicemente per mancanza di volontà e coraggio dei loro governanti, a fermare questo flusso. Le conseguenze saranno drammatiche per tutti quanti: noi cittadini europei saremo costretti a sborsare tasse aggiuntive per far fronte al sostentamento di questa massa di persone che preme per aver subito casa, lavoro e, come dicono loro, una vita ‘normale’, cosa che noi abbiamo dovuto costruirci faticosamente nel corso di lunghi anni. La convivenza con persone dai costumi, abitudini e religioni diversi non è facile ed ogni disappunto nei confronti dei nuovi arrivati verrà giudicato come razzismo. I migranti da parte loro dovranno affrontare situazioni difficili e lontani dalle loro aspettative. Abbandonare la propria patria e le proprie radici spesso è già di per sé un dramma che delle volte sfocia in disturbi e squilibri psichici; in mancanza di una prospettiva per il futuro si daranno alla delinquenza. La tanto reclamizzata ed auspicata integrazione è un’utopia quando non si tratta di singole persone o piccoli gruppi sparsi qua e là.
Forse ci potrà dare una mano l’Era Acquariana. Per ora ci troviamo ancora nel periodo di transizione tra l’era dei Pesci e quella dell’Acquario con i suoi ultimi colpi di coda. Nel 2029 entriamo però definitivamente nell’era dell’Aquario, che è l’era della verità, della tolleranza, della libertà, amore e armonia. L’auspicio e la speranza è che più persone possibili colgano questa opportunità ed approfittino di questo periodo per far imperare le leggi della Creazione e della natura. Intanto dobbiamo subire le conseguenze dei nostri misfatti secondo la legge causa-effetto.
Personalmente sono del parere che diventare madri e padri sia l’esperienza più profonda nella vita di un essere umano, e proprio per questo deve essere vissuta nel modo più responsabile possibile. In un futuro non lontano, se non cambia niente, ciò potrebbe essere messo in pericolo, perché una crescita demografica infinita è impensabile per i motivi sopraelencati. Non c’è neanche da escludere che da qualche parte del mondo possa alzarsi un despota o un dittatore che vieti tout court la procreazione. Ognuno faccia la sua parte per non far esplodere la bomba demografica, perché la sovrappopolazione è l’origine di tutti i mali sul nostro pianeta. Ogni argomento menzionato potrebbe essere ulteriormente allargato e/o approfondito e tanti altri sarebbero da aggiungere. Spero solo che queste righe siano uno spunto di riflessione per qualcuno.
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Quando si parla di sovrappopolazione è cosa assai comune pensare che noi europei abbiamo di certo tanti problemi, ma non anche quello di un'eccessiva mole di popolazione. In molti ci sentiamo perciò spinti ad immaginare, in base a degli schemi mentali indotti ed obsoleti, che il problema non sia nostro ma appartenga bensì ad altri. Consultando le tabelle demografiche prelevate direttamente dal sito governativo CIA Factbook ne consegue invece un fatto diametralmente opposto, e quindi contrario all'immaginario collettivo di noi europei.
Dobbiamo a questo punto compiere un atto di forte razionalità e pensare con coraggio ed oggettività al riguardo della situazione della popolazione nel vecchio continente, al fine di ammettere che:
"L'Europa è un continente sovrappopolato" non è un'opinione bensì un fatto!
La cosa potrebbe destare nella mente del lettore dei pensieri alquanto divergenti, suscitare un senso di irritazione se non di detrimento, ma sensazioni di questo tipo sono il risultato della realtá che infrange il muro dei preconcetti, questi ultimi inculcati nel corso del tempo a causa di una propaganda mediatica attuata su grande scala e volta a conseguire il classico ed unico messaggio che siano la Cina, l'India oppure l'Africa ad essere delle terre sovrappopolate. Altri viceversa potrebbero addirittura sorridere e pensare che sia l'ennesima bufala inventata ad hoc al fine di attrarre visitatori nel sito, oppure che rappresenti - in un momento dove tutti possono dire tutto ed il contrario di tutto - un banale spirito di contestazione contro le "veritá" proferite dal main stream o che la tesi sopra esposta sia pensata addirittura alla stregua di una malsana e perversa cattiveria atta ad impaurire il prossimo, cioè il cittadino ordinario, la persona comune ... proprio come se il peso quotidiano dei nostri problemi non ci renda già abbastanza pensierosi, come se di problemi non ce ne fossero giá abbastanza.
E poi ... un giorno ci si imbatte in questo articolo che, foriero di ulteriori disgrazie, aumenta all'inverosimile i 1000 problemi che attanagliano nientepopodimeno che tutto il mondo ... "Ma No!" penseremo quasi tutti, il problema della sovrappopolazione in Europa non esiste, non può essere, ma come é possibile ?
E' normale comunque che, dinnanzi a cose nuove, germogli in noi un sentimento di diffidenza, in fondo, ci mancava solo il problema della sovrappopolazione!
Però se ciò fosse vero si solleverebbero una miriade di ulteriori problemi di carattere globale, etici e probabilmente anche religiosi, tutti grandissimi dilemmi ritenuti dai più, insormontabili.
Consultando quindi i dati dell'autorevole sito governativo americano di cui sopra, basti menzionare la questione che l'Italia (densità di popolazione ~200 abitanti/km2) ha una densità demografica superiore(!) a quella della Cina (densità di popolazione: 140 abitanti/km2), o addirittura superiore alla densità di molti stati africani.
Ma allora, se secondo la propaganda ufficiale l'Africa é sovrappopolata, allora a maggior ragione lo é anche l'Europa.
Ciò potrebbe sembrare quasi incredibile, ma allora la politica, la scienza ed i mezzi di mezzi di informazione, cosa stanno facendo? A che cosa servono tutti quanti se non sono in grado effettuare considerazioni così banali ed alla portata di tutti?
Ripetiamo il concetto, la densità di popolazione italiana è maggiore di quella di molti stati dell'Africa ma ... vi risulta che in Italia ci sia la presenza di abbondanti di risorse naturali tali da permettere, qualora sopraggiungessero problemi, una densità di popolazione così elevata? Ognuno ovviamente è libero di crearsi la propria opinione, basta che quest'ultima sia corroborata da fatti reali.
E' possibile prendere facilmente atto del problema della sovrappopolazione europea visionando la mappa della densità della popolazione per stato.Per ingrandirla basta cliccarci sopra, la legenda è riferita agli abitanti per chilometro quadrato, in breve ab/km2.
Fonte dati - Mappa prelevata da Wikipedia
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